Fare scelte lungimiranti, che richiedono lunghi periodi di riflessione, decisioni le cui conseguenze potrebbero durare per anni, è un’abilità. Secondo Joshua Rothman, l’autore dell’articolo del New Yorker, The art of decision-making, l’arte di decidere è un’abilità sottovalutata.
Sottovalutare un’abilità come scegliere può diventare un problema, se ci si pensa, poiché viviamo nell’epoca delle scelte, delle informazioni, un’epoca in cui non siamo mai stati così liberi di scegliere rispetto al passato. Un’epoca che ci chiede di prenderci delle responsabilità rispetto a ciò che vogliamo fare e a chi vogliamo diventare.
Dalla libertà al coraggio di scegliere
Uno dei dilemmi centrali della nostra contemporaneità è che seppur liberi spesso di fare ciò che vogliamo, rimaniamo bloccati perché non sappiamo cosa scegliere fra tante opzioni, oppure perché aggrovigliati da personali lacci interiori.
Scegliere fa paura, perché da una scelta diversa derivano diverse responsabilità rispetto a chi vogliamo diventare o a cosa vogliamo fare, eppure non si può non scegliere: anche la non scelta, se vissuta consapevolmente, diventa una decisione con delle conseguenze che dobbiamo avere il coraggio di affrontare. La non scelta forse neppure esiste, a volte è solo apparenza di immobilità e un lasciare andare fiducioso.
Sembra un paradosso. Ed è uno dei dilemmi centrali della nostra contemporaneità: liberi, spesso, di fare ciò che vogliamo, rimaniamo bloccati perchè non sappiamo cosa scegliere fra tante opzioni, oppure perchè aggrovigliati da personali lacci interiori.
Una non competenza nell’ambito della decisione può creare un gap tanto quanto, se non di più, di un gap nell’istruzione e nella formazione professionale.
La differenza tra decidere e scegliere
Nel linguaggio comune, le parole “decidere” e “scegliere” vengono spesso usate in modo intercambiabile, ma, sebbene entrambe si riferiscano al processo di selezionare un’opzione tra diverse alternative, psicologicamente parlando, esistono delle sfumature significative che meritano di essere esplorate.
La scelta è il processo di selezione di un’opzione tra più possibilità. È un atto che, pur comportando una valutazione, può essere relativamente semplice e veloce, soprattutto quando le opzioni sono chiare e le conseguenze non particolarmente complesse. Ad esempio, scegliere cosa mangiare per cena o quale film guardare sono decisioni quotidiane che non sollevano troppe preoccupazioni e che vengono generalmente prese in modo automatico.
La decisione, invece, non riguarda solo la selezione di un’opzione: implica un grado maggiore di consapevolezza e responsabilità, e anche la valutazione delle implicazioni di ciascuna possibilità, delle proprie emozioni e dei propri valori.
È il passo che seguiamo quando ci troviamo di fronte a dilemmi, a situazioni in cui il nostro benessere, la nostra identità o il nostro futuro sono in gioco. Decidere richiede un’analisi più profonda, un confronto con le proprie emozioni, valori e paure.
È un processo che comporta un impegno maggiore e che, sebbene possa includere una “scelta”, va oltre il semplice atto di selezionare un’opzione: implica una riflessione sulle implicazioni delle proprie azioni e una considerazione delle possibili conseguenze a lungo termine.
La paura di scegliere
Scegliere fa paura eppure non si può non scegliere, laddove anche la non scelta, se vissuta consapevolmente, diventa una decisione con delle conseguenze. La non scelta forse neppure esiste. A volte è solo apparenza di immobilità e un lasciare andare fiducioso. Che è a sua volta una scelta.
Scegliere può essere vissuto come questione professionale, legata in particolare ad alcuni tipi di lavoro e posizioni. Ma è anche una questione esistenziale e identitaria che tocca tutti noi, non solo nel lavoro, nello studio, ma anche rispetto a chi vogliamo essere, in generale, quale persona vogliamo diventare nella vita e nelle relazioni con gli altri e con il mondo.
La paura di un fallimento ci spinge a procrastinare
Le persone che temono di fallire o di commettere errori si trovano spesso a rimandare il processo decisionale, cercando continuamente di “evitare” la scelta che potrebbe rivelarsi sbagliata. La paura di fare la “scelta sbagliata” può portare a blocchi psicologici e indecisione.
Quando una decisione ha un impatto duraturo (per esempio, una scelta di carriera o una relazione), la consapevolezza che una volta fatta la scelta non si potrà tornare indietro può aumentare il livello di ansia. Questo peso può rendere ogni opzione più difficile da accettare.
Essere responsabili delle proprie scelte
Non possiamo non cambiare, ma possiamo essere responsabili di come cambiamo, almeno qualche volta. Siamo scrittori della nostra vita, non solamente lettori. Esperti di noi stessi e autori del nostro romanzo.
Tutto questo succede mentre siamo immersi nell’incertezza del futuro.
Come si naviga questo mare di complessità? Grazie ai nostri valori che dobbiamo mettere alla guida, per governare quelle situazioni in cui le emozioni tendono ad avere il sopravvento sulla razionalità facendoci andare in stallo e sentire bloccati di fronte ai bivi della vita.
I valori sostengono le motivazioni presenti dentro di noi, anche se non sempre le riconosciamo subito.
Nessuno può decidere per noi. La scelta è sempre nostra. Ma possiamo essere accompagnati nel processo di cambiamento, aiutati nell’esplorazione dei conflitti interiori ed esterni, supportati nell’affrontare situazioni critiche.
Possiamo soprattutto essere ascoltati senza essere giudicati.
L’arte di decidere, un esercizio creativo
Decidere è anche un esercizio creativo di immaginazione di possibili scenari futuri in cui le cose potrebbero andare meglio, peggio o potrebbero diventare strane. La certezza è che saranno diverse e che la persona diventerà diversa, non sapendo nulla in anticipo.
È questo non sapere di noi che deve essere accolto ed accettato se si vuole affrontare una decisione importante. Sottolinea Joshua Rothman:
“Le grandi decisioni sono uno dei grandi misteri dell’esistenza.”
Joshua Rothman
Se non siamo pronti o disponibili a non sapere, non potremo vivere autenticamente.
“Vivere autenticamente richiede occasionalmente di lasciare dietro di sé il vecchio per creare e scoprire un nuovo sé. Parte dell’essere vivi è aspettare la rivelazione di chi diventerai.”
Prendere consapevolezza
Più che del momento della decisione, dovremmo diventare consapevoli del processo e della sua gradualità, di ciò che diventiamo lungo il cammino. I valori di oggi potrebbero non essere quelli di domani. Ma quali saranno sarà una scoperta dell’esperienza. Lungo la strada potremmo non essere in grado di spiegarci, potremmo sentirci incapaci di descrivere, ma questo fa parte del gioco e della fatica. Spesso è solo retrospettivamente che possiamo dire “Era questo il motivo”.
Uno dei libri più intensi che ho letto sulla decisione è quello di Savater Fernando, Il coraggio di scegliere. Un libro uscito nel 2004 mentre muovevo i primi passi come orientatrice.
La riflessione sulla scelta mi ha sempre affascinato ed è diventata parte della mia attività professionale, e anch’io ho “visto” il mio percorso di scelte solo guardandomi indietro e lavorando sulla mia autobiografia.
Savater parla del coraggio di scegliere:
“Se è vero che ciò che ci definisce come esseri umani è la nostra capacità di scegliere, allora questa capacità è ciò su cui più di tutto vale la pena riflettere.”
Fernando Savater
Personalmente mi viene in mente più il coraggio di vivere che non il coraggio di scegliere. Vero è che a me è sembrato tutto più “semplice” nel momento in cui ho fatto profondamente mia la riflessione sulla morte e sul mio desiderio infine di non avere un domani dei rimpianti per non averci almeno provato.
5 passaggi per affrontare una scelta difficile
Non esiste una formula universale per affrontare una scelta difficile, ma ci sono alcune strategie psicologiche che possono aiutare a ridurre l’ansia e facilitare il processo:
1) Riconoscere i propri sentimenti
In primo luogo, è fondamentale concedersi di provare le emozioni che accompagnano il processo decisionale. La paura, l’incertezza, la tristezza o la rabbia sono emozioni normali che devono essere riconosciute e accettate. Accettare queste emozioni riduce il loro potere di bloccare il processo decisionale e permette di affrontare la situazione con maggiore lucidità.
2) Considerare le alternative senza rimpianto
Una volta che si è presa una decisione, è importante evitare di rimuginare continuamente sulle alternative. Ogni opzione ha vantaggi e svantaggi, e accettare che non esiste una scelta “perfetta” può aiutare a ridurre il rimorso post-decisionale.
3) Affidarsi ai propri valori
Quando si è indecisi, può essere utile riflettere sui propri valori e su ciò che è davvero importante per sé. Cosa ci rende felici? Quali sono le cose per cui siamo disposti a fare sacrifici? Quando la scelta è in linea con i propri valori fondamentali, il peso della decisione si alleggerisce, perché si sa che si sta facendo ciò che è giusto per sé, anche se non è la scelta più facile.
4) Consultarsi con altre persone, con un esperto
Parlare con amici, familiari o professionisti può offrire nuove prospettive e aiutare a chiarire i propri pensieri. È importante però non sovraccaricarsi di troppe opinioni contrastanti, che possono aggiungere confusione al processo.
Parlare con una psicologa, o psicologo, può aiutarci a vedere la situazione da un’altra prospettiva. A volte, esternare le proprie preoccupazioni aiuta a ridurre l’ansia e a chiarire i pensieri.
La scelta è sempre nostra, ma possiamo essere accompagnati nel processo decisionale per riconoscere le motivazioni e approfondire la conoscenza di noi stessi: possiamo, cioè, affidarci ad un professionista.
Una o un professionista dell’orientamento può fornirci il giusto supporto per esplorare e risolvere i conflitti interiori ed esteriori, affrontare situazioni critiche e soprattutto essere ascoltati senza essere giudicati.
5) Imparare ad agire nonostante l’incertezza
Infine, è essenziale imparare a prendere decisioni anche quando non si ha la certezza assoluta che la strada intrapresa sia quella giusta. Il coraggio di fare una scelta, anche se non si è certi delle sue conseguenze, è spesso ciò che permette di andare avanti e costruire il proprio futuro.
Quanti tipi di scelte ci sono?
In linea generale, nel mio lavoro di orientatrice, ho potuto constatare che i tipi di scelte si possono a grandi line suddividere in 3 categorie:
- Professionale: legata in particolare ad alcuni tipi di lavoro e posizioni;
- Esistenziale e identitaria: riguarda tutti noi, non solo nel lavoro, nello studio, ma anche rispetto a chi vogliamo essere in generale, quale persona vogliamo diventare nella vita e nelle relazioni con gli altri e con il mondo;
- Un esercizio creativo: inteso come immaginazione di possibili scenari futuri in cui le cose potrebbero andare meglio, peggio o potrebbero diventare strane. La certezza è che saranno diverse e che la persona diventerà diversa, non sapendo nulla in anticipo.
Scelte difficili e stress, ovvero: le implicazioni psicologiche di una scelta
Una scelta difficile si verifica quando le opzioni possibili non sono chiaramente preferibili o quando comportano rischi o sacrifici significativi.
Questo tipo di scelta è spesso associato a stress, ansia e conflitti interiori. Ad esempio: scegliere tra un lavoro che offre sicurezza economica ma che non soddisfa le proprie aspirazioni professionali e uno che invece è più stimolante ma incerto dal punto di vista finanziario.
Le scelte difficili possono generare stress psicologico, perché si teme di fare una “scelta sbagliata” che possa compromettere la propria felicità o futuro. L’incertezza e la paura di non poter tornare indietro sono emozioni comuni durante il processo decisionale, e possono impedire di agire in modo efficace.
Il conflitto tra valori e desideri
Una scelta difficile spesso nasce dal conflitto tra valori contrastanti, come il desiderio di successo professionale e quello di equilibrio familiare. Questo conflitto interiore aumenta l’incertezza, poiché nessuna delle alternative sembra completamente soddisfacente.
Conclusioni
Alla guida del processo decisionale dobbiamo mettere i nostri valori, per governare quelle situazioni in cui le emozioni tendono ad avere il sopravvento sulla razionalità, facendoci andare in stallo e sentire bloccati di fronte ai bivi della vita. I valori sostengono le motivazioni presenti dentro di noi, anche se non sempre le riconosciamo subito.
Non esiste una scelta “perfetta”, ma ogni decisione è un’opportunità per crescere, imparare e adattarsi. Affrontare una scelta difficile con serenità ti permetterà non solo di fare la decisione giusta per te, ma anche di diventare più consapevole dei tuoi valori e delle tue priorità.
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