La scelta della scuola superiore

By: Rosalba Mercurio
Categorie:
La scelta della scuola superiore
“Dottoressa, come posso aiutare mi* figli* nella scelta della scuola superiore?”
La scelta migliore è quella migliore per te in questo momento
A gennaio sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione si aprono le iscrizioni online per il nuovo anno scolastico.
Nei mesi precedenti, solitamente in autunno, nelle scuole è periodo di orientamento, anche se, parlando con le studentesse e gli studenti, si conferma il fatto che il tempo per orientarsi per alcunǝ ragazzǝ comincia ben prima, anche dalla II media.
I ragazzi raccontano che in II media è un po’ come giocare al futuro. Qualche volta si è già deciso, ma con leggerezza, senza preoccupazione, tanto poi manca ancora un anno, il momento di fare una scelta, di prendere una decisione lo si sente ancora lontano.
Approdando in III media, l’avvicinarsi dell’iscrizione, richiede un’ulteriore riflessione, raccogliere nuove informazioni e farsi qualche domanda più approfondita.
Il mio intervento nelle scuole prevede seguire lo sportello di orientamento online o in presenza per quei ragazzi e quelle ragazze che richiedono un colloquio con un’esperta di orientamento.
Quest’attività mi impegna da diversi anni e ogni volta ho la sensazione di essere testimone dello sbocciare di gioventù. Vengo coinvolta in sogni, desideri, visioni future. Ascolto domande, dubbi, perplessità. Raccolgo opinioni, dichiarazioni di impegno, senso di responsabilità. Accolgo emozioni di paura e preoccupazione.
Costruisco con lo studente, la studentessa che ho davanti la sua storia, quella scolastica, la sua storia di scelta, il suo percorso di orientamento, le informazioni che ha raccolto e quelle che ancora mancano.
Mi interesso del processo decisionale individuale e di come normalmente ognuno di loro prende una decisione. Riflettiamo insieme sul loro stile decisionale, sulle motivazioni che muovono la ricerca, le emozioni che costellano l’universo dei pensieri.
La scelta della scuola superiore è spesso la prima decisione importante. Alcuni di loro ne sono molto consapevoli e si impegnano per farla diventare una buona scelta, la migliore per loro in questo momento.
Penso com’è cambiata la situazione di scelta da quando io ero ragazzina e scelsi di frequentare il liceo classico. Senza veramente farmi grandi domande. Che di orientamento certo non si parlava. Che ancora il mondo del lavoro non era stato stravolto e che per me frequentare il liceo classico, non era mai stato messo in discussione essendo una brava studentessa alle medie.
Non c’erano tutti gli indirizzi di studio che ci sono oggi. Neppure ai tempi dei genitori di questi ragazzi.
Ricordo, vuoi studiare, vai al liceo. Ti piace l’italiano, vai al liceo classico.
Tutto apparentemente lineare, per poi ritrovarsi in una curva stretta, durante la scuola quando le materie studiate proprio non le concepivi utili per te, e alla fine dell’esame di maturità, quando ancora non sapevi cosa volevi diventare da grande. E ancora non c’erano servizi di orientamento, degni di tale nome o comunque abbastanza diffusi. Non c’era una mentalità orientativa né negli insegnanti, né nelle famiglie. Per non parlare di quando ti trovavi ad un tornante senza freni funzionanti, se era da adulto che ti chiedevi cosa volevi fare da grande solo che grande lo eri già e magari avevi anche studiato parecchio per trovarti al punto di partenza.
Tutto “normale” e visto spesso, oggi che è un altro mondo. Non solo delle scelte nel lavoro e nelle professioni. Ma anche dei percorsi della scuola e della famiglia. Della vita in generale.
Racconto interessante, per i ragazzi prima di tutto per la loro vita, per i genitori che su queste questioni si interrogano e vogliono essere a fianco dei loro figli, per gli insegnanti che preparano gli adulti di domani e per noi operatori di orientamento, che veniamo chiamati ad essere di supporto in questi tempi vorticosi di cambiamenti. .
Alcune certezze ci sono e ancora si confermano, a tal punto che sembra ridondante ripeterle.
Imparare bene l’inglese.
Conoscere l’informatica, non solo i videogiochi. Ma l’utilizzo del pc per lo studio, internet per la ricerca di informazioni, conoscere di entrambi l’utilizzo sicuro, creativo, costruttivo.
Prepararsi, studiare, essere competenti in qualsiasi lavoro si deciderà di fare.
Avere attenzione non solo per le competenze tecniche, ma anche per quelle comunicative, creative, relazionali, di racconto e promozione di sé.
Queste potrebbero essere definite le linee guida per chi, giovane o adulto, deve entrare o rientrare nel mondo della formazione e del lavoro.
Ma certo ricordandosi sempre ieri come oggi, che la scelta che faremo è la migliore per noi in un determinato momento, e che qualsiasi cosa non vada secondo le aspettative, si può correggere il tiro.
Le emozioni di dubbio, di paura, di insicurezza, di incertezza, di preoccupazione sono assolutamente legittime. Vanno gestite anche quelle quando si deve prendere una decisione.
Si può anche scappare, decidendo di non decidere per esempio. Lo fanno a volte gli adulti, lo può fare a maggior ragione un ragazzo molto giovane.
Si può lasciare agli altri decidere per noi, basta dirselo, basta esserne consapevoli.
Nulla di sconvolgente.
Si può decidere di non informarsi, legittimo anche questo, basta saperlo, basta dirselo, metterlo nel patto decisionale fra sé e sé, fra sé e gli altri che ci sono vicini.
È tutto legittimo nelle scelte e comprensibile alla luce di un racconto, che dia senso e significato al nostro percorso, oggi e magari domani quando ci guarderemo indietro per rivedere la strada percorsa.
Se cerchi un supporto alla scelta per tu* figli* e per te genitore, prenota il tuo colloquio scrivendo a info@rosalbamercurio.it
A presto
Rosalba
Fonte immagine
Affari vettore creata da pch.vector – it.freepik.com