La psicologia delle piccole cose

La psicologia delle piccole cose

Ho iniziato a pensare al mio sito nella primavera dello scorso 2020, quando ci siamo ritrovati tutti in lockdown causa Covid-19 cominciando a incontrarci, a comunicare, a studiare e a lavorare online. Affrontando resistenze, timori o diffidenze in un tempo molto veloce per un cambiamento epocale come quello che è avvenuto.

Trascorso il periodo della riflessione, dello studio e della progettazione, è arrivato il momento di presentarmi e di varare questo progetto di consulenza psicologica online nel mare Internet delle proposte di sostegno psicologico.

Indice dei contenuti

La lumaca perché

Credo nella qualità di un incontro che si fonda sulla conoscenza e lo scambio reciproco dei vissuti. So, per esperienza personale e professionale, che quando si cerca un aiuto è importante conoscere un po’ la persona alla quale ci rivolgiamo, prima di affidarle un’eventuale richiesta di assistenza.

Ho voluto creare una pagina web che fosse la mia “casa” virtuale, circondata dai miei oggetti e le mie riflessioni, dove poterti ospitare e accogliere con la tua storia.

A maggior ragione in un sito che si occupa di sostegno psicologico e storie di vitacura di sé e crescita personale, come non raccontare degli elementi che abbiano un significato autobiografico per il consulente che offre il servizio?

Desidero condividere con te il percorso che mi ha portata fino al mio sito e raccontarti la filosofia di fondo su cui si basa questa proposta, cominciando dall’immagine che ho voluto a motivo del mio progetto: la lumaca.

Chi va piano, va sano e va lontano.

La lumaca è un animaletto che mi suscita molta simpatia. La trovo tenera, curiosa e determinata. Si arrampica senza indugi, la trovi nei posti più impensati, discreta, percorre lunghi tragitti lemme lemme. Nel suo essere piccola e fragile dimostra grande coraggio di fronte alle sue scelte di direzione. L’ho ben presente quando attraversa strade trafficate con la sua andatura tranquilla e fiduciosa.

Mi ricordo quando qualche anno fa, con la mia nipotina, uscivano la sera dopo la pioggia, per incontrarla e nel caso di situazioni che giudicavamo pericolose per lei, la mettevamo in sicurezza nel prato.

Della lumaca ammiro l’utile ed elegante casetta che porta con sé, questo camper spiralato, grazie al quale può viaggiare per il mondo in totale autonomia.

Silenziosa e indipendente, spesso la trovi insieme alle compagne, “individualmente insieme”, in comunità rampicanti su siepi e cancelli, come a so-stare sulla soglia tra solitudine e compagnia, tra un dentro e un fuori, libera di muoversi o di riposare al fresco di una pianta. La mia lumaca si chiama Nina, dato che, come racconta Sepúlveda, lo scrittore cileno morto a causa del Covid-19 ad aprile scorso, in Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, “è ingiusto non avere un nome” perché un nome ti rende meravigliosamente unica e inconfondibile.

Valori

La lumaca Nina rappresenta alcuni valori e caratteristiche personali che apprezzo nella vita e nel lavoro e che danno la direzione alle mie scelte personali e professionali, ragion per cui l’ho messa come colonna all’ingresso del sito.

I valori che Nina rappresenta li racconterò qui sul “nostro” sito e ci confronteremo su di essi. Ecco il primo, la lentezza.

La società dello stress

Viviamo in una società iperveloce, dai cambiamenti tecnologici travolgenti. Nel giro di venti anni, stiamo passando dalla Quarta Rivoluzione Industriale dei primi anni del XXI secolo a quella degli ultimi anni definita Industria 5.0.

La quotidianità è piena di impegni, per noi e i nostri figli.

Facciamo fatica a fermarci, rincorriamo continuamente cose da fare, dividendoci tra famiglia, lavoro e poco altro. Chi riesce, libera un po’ di tempo per vedere gli amici ogni tanto, coltivare un hobby, una passione, prendersi cura della salute fisica grazie a palestre e centri benessere.

Stress è una delle parole più consultate su Google.

Quante volte stramazziamo sul divano esauste. Indecise se liberare il tempo, sentendoci da esso imprigionate. In questo contesto la lentezza riprende fascino. Per me ne ha molto sicuramente! Per carattere e perché la invoco con convinzione e gratitudine, soprattutto quando, tra un’occupazione e l’altra, mi sembra di dimenticarmi di respirare.

La lentezza

L’arte, l’elogio, la scoperta, l’apologia, la magia, l’uso, il valore della lentezza. Ecco qualche epiteto riferito nei titoli di libri che parlano del vivere, mangiare, giocare, lavorare, viaggiare, parlare, pensare, amare lentamente.

A che scopo? Per assaporare consapevolmente ogni momento, per non rischiare di svegliarci una mattina e avere la sensazione di aver perso il tempo (e noi stessi con lui) fra mille impegni frenetici organizzati con meticolosa programmazione.

Occorre prendere un impegno con sé stessi e rallentare. Infatti, l’unico modo per recuperare il tempo è fermarsi, che lui certamente non lo farà.


Foto scattata durante una vacanza on the road in Sicilia nell’estate 2018.

In un mondo che corre vorticosamente, con logiche spesso incomprensibili, la lentezza si affaccia alla mente con prepotenza, come una meta del pensiero.


(L. Maffei, Elogio della lentezza)
Relazione e cambiamento

La lumachina protagonista del racconto di Sepúlveda lascia le compagne e parte alla ricerca dei motivi del suo essere lenta rispetto a tutti gli altri animali del creato. Durante la sua avventura, scopre con gratitudine che questa sua caratteristica può esserle molto utile consentendole una svolta nella vita.

Riflettendo sulle esperienze vissute, la lumachina diventa consapevole della virtù della lentezza che le ha consentito di incontrare e fare la conoscenza di Memoria la tartaruga, lenta anch’essa, rappresentante del tempo senza misura del mondo dei lenti. Se fosse stata veloce non avrebbe mai trovato l’amica e mai si sarebbero parlate. Lei non avrebbe potuto salire sulla schiena della tartaruga e non avrebbe potuto sapere del pericolo in arrivo, potendo così “correre” in soccorso di tutta la colonia delle lumache rimaste nel prato all’ombra del Calicanto, salvandole da morte certa. Ecco che a cascata, la lentezza non solo ha favorito la relazione ma la relazione ha consentito il cambiamento nella sua vita e nella vita di chi le sta intorno.

Il tempo della cura di sé

La nostra lumachina ci ricorda dunque il valore della lentezza. Ma questo come si declina praticamente nella vita di tutti i giorni? Non vuol dire celebrare l’essere flemmatici o pigri, privi di energia o determinazione, non avere scopi o progetti. Tutt’altro.

Io lo interpreto e te lo propongo come recupero e valorizzazione del tempo per te e le relazioni, tempo per riflettere e ricordare, per praticare i tuoi valori.

La via maestra per la cura di sé non richiede tortuosi percorsi. Nessuna difficile ricetta. Nessun sistema a 5, 7 o 10 passi. Quello che serve è un unico step… anzi una sosta ogni tanto.

Serve la pratica

La lentezza è un valore, ma possiamo considerarla anche sotto l’aspetto di una competenza. Cioè di qualcosa che si può imparare. Una skill, una capacità, chiamiamola “psico-competenza”.

Come si acquisisce una competenza? Nello specifico, come facciamo a diventare lenti? A imparare a rallentare? Senza rinunciare ai nostri impegni e responsabilità? Come diventiamo bravi a prenderci cura di noi, con rispetto e consapevolezza, nel vortice delle cose da fare?

  1.  Consapevolezza: riconosci che sei carente nel prenderti del tempo per te, che metti sempre gli altri per primi. La cura di te non è stata finora fra i tuoi punti di forza!
  2. Intenzione: dichiari a te stessa che vuoi imparare a rallentare perché sei convinta, anzi lo sai, che migliorerebbe la qualità della tua vita. Ripetilo ad alta voce e nei tuoi pensieri.
  3. Scrittura: scrivi nel tuo quaderno che significato dai al prenderti cura di te, elencando piccole cose salutari e concrete che ti fanno stare bene. Ce l’hai un quaderno vero?!
  4. Scelta: dall’elenco di piccole cose, scegline una alla volta e focalizzati su di essa.
  5. Decisione: ogni quanto tempo, in quale momento della giornata e quanto tempo ritagliarti per realizzare questa “piccola” cura di te. Se una volta al mese, una volta alla settimana, una volta al giorno, la mattina, il pomeriggio, la sera, l’importante è provare a mantenere l’impegno con te stessa. Sarà il tuo regalo, la tua coccola meritata.
  6. Azione: metti in pratica questa piccola cosa concreta secondo l’appuntamento che ti sei data. Inseriscila nella tua lista delle cose da fare e agisci e goditela tutta!
La cura della piccole cose

Ha importanza cosa farai? Certamente. Cose piccole e sane. Scrivere una pagina di diario, camminare all’aria aperta, lavorare al tuo hobby preferito, fare un gioco in scatola in compagnia, cercare una coccola nell’ascolto della musica, leggere o ascoltare qualche pagina di un bel libro, a volte anche solo una poesia, sorridere a un bambino. Farsi uno shampoo?! Perché no? Per Giorgio Gaber funzionava!

Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c’è niente da fare
non c’è via di scampo
mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.

https://youtu.be/1RRt_3iU5Os

Scegli la cosa che più ti piace e ti rilassa e mettila in atto con consapevolezza: mentre la fai pensa “Mi sto facendo del bene”. Le cose più grandi arriveranno con il tempo. Devi creare un’abitudine volerti bene. Fino a prenderci gusto e a chiedere sempre di più per la tua serenità. Fino a che non diventi la prospettiva da cui guardare avanti.

Il metodo della lumaca

Serve tempo per creare sane abitudiniLa felicità è una costruzione, non accade dalla sera alla mattina. Con il #Metodo della Lumaca giorno dopo giorno con calma impari come prenderti cura della tua vita, dei tuoi spazi, dei tuoi tempi, delle tue parole, della comunicazione e delle relazioni, della tua realizzazione come essere umano.

Bene!

Ti ho raccontato di come sia nato il simbolo di questo progetto e del suo significato autobiografico.

Ti ho parlato del valore della lentezza che diventa competenzalife skill, se solo lo decidi.

Ti ho esposto e suggerito la cura delle piccole cose, del passo dopo passo, del respiro dopo respiro.

Come ti sarà chiaro ora, il senso del mio progetto è invitare a prendersi spazio e tempo per l’espressione di sé.

Per poterti presentare la mia idea, ho lavorato mese dopo mese, sono stati piccoli passi giorno dopo giorno. Un cammino che a ben pensarci dura da una vita, ma che ufficialmente inizia oggi in questa veste virtuale e che continuerà insieme se ti farà piacere.

Sarà una storia co-costruita perché avrà bisogno della tua partecipazione per potersi sviluppare.

Sarà una reciproca opportunità ritrovarci e sostare all’ombra di verdi foglie, come colonia di lumachine, e scambiarci le nostre storie, la tua e la mia e quella di tanti altri, in una narrazione condivisa.

Scrivimi la presenza o l’assenza della lentezza nella tua vita. La tua idea di lentezza e le tue piccole sane abitudini per stare bene. Raccontami cosa ti insegna la lentezza. Raccoglierò i tuoi racconti e se ti va li condividerò come riflessione a beneficio della nostra piccola community di curiose lumache!

A presto

Rosalba